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La biblioteca perduta dell’alchimista

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di Maria Romagnoli

            E’ questo l’ultimo romanzo, in ordine di tempo, del giovane scrittore di Comacchio(Ferrara), Marcello Simoni, edito nell’ottobre 2012 dalla Newton Compton Editori,oltre all’ebook Rex Deus. E’ anche il secondo, dopo Il mercante dei libri maledetti, che ha come protagonista Ignazio da Toledo, che l’autore racconta di aver incontrato una volta sola tra le pagine di un saggio storico o tra quelle di un romanzo d’avventura. Tanto è  bastato perché  è Ignazio ricevesse la vita in ben due romanzi del giovane bibliotecario , ex archeologo, vincitore, nel 2011 del premio What’s up Giovani Talenti per la cultura,del Premio Bancarella con il suo romanzo d’esordio,finalista al Premio Fiesole e vincitore del Premio Salgari, di cui mi sembra che ben ricalchi le orme. Non l’India o le isole malesie ma, nei suoi lavori, Marcello Simoni racconta di mondi e di viaggi avventurosi avvenuti in un’epoca lontana, tetra e oscura, ma molto affascinante e ricca di mistero. Ma chi è Ignazio di Toledo? E’ il mercante dei libri maledetti, mozarabo, cioè convertito al cristianesimo, è colui che ha sacrificato la sua famiglia alla sete del sapere. Poco spazio, infatti, hanno in lui l’amore per la moglie Sibilla, una Penelope medievale sempre in attesa del suo definitivo ritorno a casa, e il rapporto con il figlio Uberto, cresciuto in un monastero, senza conoscere i suoi genitori fino al momento in cui diventa adulto, ritrova il padre Ignazio e partecipa con lui alle sue avventure.

La narrazione di questo romanzo comincia nel 1227, ventidue anni dopo Il Mercante dei Libri Maledetti,  quando la regina Bianca di Castiglia scompare in un modo misterioso e ad Ignazio viene affidato il compito di ritrovarla e di svelare il mistero sul suo rapimento da un  suo vecchio maestro, Galib, che coinvolgerà in questo compito anche il figlio Uberto, ormai giovane adulto, quasi riconciliato con il padre.  A questi si aggiungerà il gigante Willalme, che, grazie ai due, ha ritrovato, dopo averla persa in seguito alle persecuzioni religiose, tanto di moda in quel tempo,  una famiglia e almeno in superficie un equilibrio, che verrà rotto più volte nel corso della storia e non solo da incubi ricorrenti ma anche da incendi, vessazioni e violenze che minacceranno quelle persone alle quali questo personaggio si affezionerà.  Eresie, persecuzioni,  processi, torture, castelli,  omicidi, vendette, prigioni, , scenari un po’ossianici si mescolano come nell’alambicco di un alchimista, nel romanzo di Marcello Simoni, dove verità, luce e giustizia vincono su inganno, tenebre, superstizione e violenze. Oltre ai personaggi già citati,  che sono i protagonisti principali del romanzo, altri hanno la loro parte, sia storici che d’invenzione. Come  il Lusignano,  come gli Archontes, una specie di cavalieri neri che simboleggiano da sempre il Male, Thibaut, Humbert de Beaujeu,monache facenti parte di un’abbazia che cela un  grande segreto tra le sue mura, giovani donne torturate e poi perseguitate, cani neri, e infine il mistero che si cela dietro al personaggio, lugubre e maligno del conte di Nigredo e del suo castello, descritto  nelle pagine del romanzo come un luogo tetro, orribile,terribile al ricordo, nel quale sembrano avvenire le più gravi nefandezze.  Dietro ciò l’oggetto del contendere: il  Turba philosophorum, il libro dove è nascosto il segreto per trasformare qualsiasi metallo in oro, cercato da ogni personaggio del romanzo, o per il semplice scopo di arricchirsi o come elisir di lunga vita e di saggezza. Fucine misteriose e uomini che sembrano posseduti dal demonio, come era credenza medievale, ma che sono semplicemente malati per essere stati troppo a contatto con le alte temperature di fusione del piombo. Spiccano anche  due personaggi femminili: la saggia badessa del convento di Santa Lucina che nasconde il segreto della sapienza e Moira, una ragazza, sfuggita alle torture alle quali venivano sottoposte le donne che sapevano troppo e che erano considerate streghe. E infine l’ambiguità di Bianca di Castiglia che appare come una donna indifesa ma che il lettore scoprirà, nel corso della sua lettura, essere tutt’altro che debole. Un riscatto dell’autore nei confronti delle figure femminili, che nel Mercante dei libri maledetti  erano solo personaggi secondari rispetto alla trama e alle avventure di Ignazio e a Uberto. Ancora una volta Marcello Simoni ha offerto ai suoi lettori un romanzo thriller,ricco di avventura, di noir, di suspence e di colpi di scena, in grado di tenere tutti con il fiato sospeso dalla prima parola del romanzo all’ultima, fino a quando cioè le avventure di Ignazio, Uberto e degli altri hanno termine e si riesce a comprendere e a scoprire chi è il misterioso e temibile conte di Nigredo, autore di tanti crudeli e terribili misfatti.

 

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